Cardy and Ast ~ Demons of paper

  1. Recensione: Ritorno alla Mary Celeste di Daniele Picciuti

     
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    Buonasera bella gente!
    Come state? Io non mi lamento, soprattutto perchè ultimamente sto leggendo parecchio e non potrei essere più contenta!
    Detto questo vi lascio alla recensione di questa sera, lo so... anche questo è un libro già recensito, ma pazienza! Esistono sempre due versioni di una storia, no?


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    TITOLO: Ritorno alla Mary Celeste
    AUTORE: Daniele Picciuti
    CASA EDITRICE: Dunwich Edizioni
    PREZZO: 9,90 cartaceo e 1,99 versione ebook
    PAGINE: 182
    DOVE LO SI TROVA: La versione cartacea a breve in libreria, l'ebook potete trovarlo su Amazon e inMondadori
    TRAMA:«Iniziava a pensare che la Mary Celeste non li avesse accolti per regalare loro una grande possibilità. Ora, tutto ciò che riusciva a immaginare era che li avesse scelti al solo scopo di divorarli.»

    Nel dicembre del 1872 la Mary Celeste fu avvistata al largo delle isole Azzorre che veleggiava senza nessuno a bordo. I marinai che la incrociarono riferirono l'assenza degli strumenti di navigazione e dell'unica scialuppa.
    L'equipaggio era scomparso. Nessuno fu mai più ritrovato.
    Oggi, estate del 2013.
    Voci riferiscono di un avvistamento del brigantino fantasma, in quelle stesse oscure acque.
    Carlo Stein, noto avventuriero e showman televisivo meglio noto come "il cacciatore di misteri", è sulle sue tracce, deciso a riprendere dal vivo quello che sarà il servizio più eclatante di tutta la sua carriera.
    Ma è una ricerca che non avrebbe mai dovuto intraprendere.


    «Abile descrittore di scaglie perturbanti che emergono dalle sinapsi, Picciuti cala i suoi personaggi in una perfetta e goticissima ambientazione nostrana, a suo agio tra i suoi anfratti come un demone nell’abisso.» Barbara Baraldi

    «La caratteristica che più colpisce nella narrazione di Daniele Picciuti è il riuscito mix tra uno stile accattivante e maturo e il racconto dal sapore locale di tradizione nostrana.» Horror Magazine

    «Daniele Picciuti è davvero molto abile a tracciare in poche pagine delle storie che potrebbero essere spunti per la costruzione di un intero romanzo.» Truefantasy

    «I racconti di Daniele vibrano di familiarità.» Danilo Arona


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    Capita di rado che un libro di racconti non mi dispiaccia o, ancor meglio, mi tenga incollata alle sue pagine fino alla parola fine. Fino adesso, mi era capitato solo una volta con "Il bar sotto il mare" di Stefano Benni perciò ero un po' reticente all'inizio di questa lettura, ma c'è voluto ben poco perchè cambiassi idea.
    Ritorno alla Mary Celeste è per l'appunto una raccolta di cinque racconti, tutti quanti pregni di inquietudine e di mistero, alcuni più di altri. Per me è difficile giudicare interamente un'opera che al proprio interno ha storie scollegate fra loro, ma ci proverò lo stesso.
    Per prima cosa c'è da dire che Daniele Picciuti ha un buonissimo stile di scrittura: non annoia, al contrario affascina e trasporta il lettore in questi incubi perfetti, dove nulla sembra lasciato al caso. O almeno, quasi sempre. Sì, perchè due racconti in particolare mi hanno lasciata parecchio perplessa, sto parlando de "L'occhio di Arge" e "Dove muore il giorno".
    Il primo mi ha ricordato moltissimo alcuni racconti di Lovecraft, ma mi ha anche lasciato un amaro in groppa che ancora non sono riuscita a digerire. Non solo, il racconto è terminato proprio nel punto in cui mi ero maggiormente interessata ad esso! Ho girato la pagina tutta piena di aspettative, curiosa di scoprire le reazioni del personaggio al suo improvviso cambiamento "genetico", alla sua nuova condizione, e a tutte le sconvolgenti reazioni cui ha dovuto far fronte e... niente. Racconto finito, ne iniziava un altro.
    Ci son rimasta talmente male che ho ripreso la lettura dopo un paio d'ore!
    "Dove muore il giorno" invece l'ho trovato troppo veloce e poco "chiaro". Insomma, viene affrontata l'eterna battaglia fra bene e male, angeli e demoni, ma il tutto è descritto in modo eccessivamente rapido e la fine lascia nel lettore più dubbi che chiarimenti. Davvero finisce così? Ma posso sul serio interpretarlo come un lieto fine? e, ancora, "Dov'è la fregatura?"
    Quest'ultimo quesito mi è nato spontaneo poichè il finale dei successivi racconti non era mai totalmente positivo, mentre in questo sembra proprio che il bene vinca sul male su tutta la linea e la cosa mi ha lasciato decisamente perplessa.
    Anche il secondo racconto in ordine di presentazione, di cui ora non ricordo il titolo, mi è parso ben poco cristallino. È scritto benissimo, ruota attorno alla figura del vampiro (creatura che amo con ogni fibra del mio essere) e lo carica di un nuovo meraviglioso significato ma più che un racconto a sè stante, pare la continuazione di un'opera precedente. Sinceramente, una parte di me spera fortemente che l'autore riprenda in mano la storia e ci scriva ancora sopra, magari completando un intero libro ad esso dedicato, riempiendolo di retroscena e di nuovi accadimenti, ampliando anche i numerosi personaggi presenti, due dei quali, Arimah e Tristan per la precisione, mi sono rimasti nel cuore.
    Nulla da dire invece su "Ritorno alla Mary Celeste", che da il nome al libro stesso, e "La reliquia". Fra tutti sono i due che ho trovato maggiormente completi e che mi hanno affascinata dall'inizio alla fine. Specialmente il primo! "Ritorno alla Mary Celeste" è il racconto più lungo di questa raccolta, ma è anche quello che più affascina e coinvolge. Le sue atmosfere e i suoi personaggi sono descritti fin nei minimi particolari, tanto che a un certo punto della lettura ho persino sentito lo sciabordare delle onde, come se fossi in riva al mare... difficile abitando in piena campagna!
    I temi e i protagonisti di questi racconti sono tutti diversi l'uno dall'altro, ma c'è qualcosa che accomuna tutte queste cinque storie. È un elemento presente in ognuna di essa, in alcune più in altre meno, e che talvolta sembra esser più di un semplice spettatore, ma un vero e proprio personaggio attivo: il mare. A questo punto è ovvio che il suo ruolo quasi da comprimario lo svolga ne "La Mary Celeste", ambientato per la maggior parte a bordo del brigantino scomparso più di un secolo fa, ma è altrettanto importante anche in altri racconti.
    In definitiva, mi è impossibile dire che il libro mi sia piaciuto pienamente perchè alcune storie mi hanno lasciato un po' interdetta, ma ciò non vuol dire che mi sia dispiaciuto! Sicuramente lo leggerò ancora, soffermandosi soprattutto su quei racconti che ho amato alla follia, e chissà, magari col tempo riuscirò anche ad afferrare ciò che ancora non ho capito del tutto!


    VOTO: icon_stella_pienaicon_stella_pienaicon_stella_pienamezzapippa_zps77726847
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