Cardy and Ast ~ Demons of paper


Replying to Recensione: A volte ritorno di John Niven

  • Create account

    • Nickname:
  • Enter your Post

    •              
           
       
      FFUpload  Huppy Pick colour  HTML Editor  Help
      .
    •      
       
      Clickable Smilies    Show All
      .
  • Clickable Smilies

    • :huh:^_^:o:;):P:D:lol::B)::rolleyes:-_-<_<:)
      :wub::angry::(:unsure::wacko::blink::ph34r::alienff::cry::sick::shifty::woot:
      <3:XD:*_*:];P:XP:(:=)X):D:>.<>_<
      =_=:|:?3_3:p:;_;^U^*^^*:=/::*::b::f:

  •   

Last 10 Posts [ In reverse order ]

  1. Posted 27/7/2013, 16:02
    Buongiorno bella gente!
    Lo so, di solito le mie recensioni vengono postate quando il sole ha già ceduto posto alla luna da ore, ma dal momento che stasera vado a ballare mi faccio sentire adesso!
    Il libro che sto per recensirvi è stato molto difficile per me da leggere... e non perchè sia brutto, scritto male o altro... no, niente di tutto questo! È stato arduo proprio aprirlo, perchè ogni volta che i miei occhi cadevano sulla copertina cominciavo a sbavare in maniera indecente sul bel modello che hanno scelto! Che volete farci? Sono tarata nella testa!
    Comunque, tralasciando la copertina con quel gran pezzo di manzo, vi lascio subito alla recensione che, vi assicuro!, non parlerà di quanto sia assolutamente figo quel ragazzo!


    mzi.lhulrnbi.340x340-75
    TITOLO: A volte ritorno
    AUTORE: John Niven
    CASA EDITRICE: Einaudi Stile libero Big
    PREZZO: 19,00 €
    PAGINE: 390
    DOVE LO SI TROVA: in qualsiasi libreria
    TRAMA: Dopo una settimana di vacanza che sarebbero cinque secoli di tempo terrestre, Dio torna in ufficio, ancora col cappello di paglia e la camicia a quadri. Era andato in vacanza, a pescare, in pieno Rinascimento, quando i terrestri scoprivano un continente alla settimana, e sembrava andasse tutto a gonfie vele. Al suo ritorno però, il quadro che gli fanno i suoi ha del catastrofico: il pianeta ridotto a un immondezzaio, genocidi come se piovesse, preti che molestano i bambini... Dio non è solo ultradepresso. Anche molto incazzato. L'unica soluzione, pensa, è rispedire sulla Terra quello strafatto di suo figlio. - Sei sicuro sia una buona idea? - gli chiede Gesú. - Non ti ricordi cosa è successo l'altra volta? - Ma Dio è irremovibile. Cosí Gesú Cristo piomba a New York, tra sballoni e drop out di ogni tipo. E cerca, come può, di dare una mano agli sfigati della terra. Il ragazzo non sa fare niente, eccetto suonare la chitarra. E riesce a finire in un programma di talenti alla tv. Un gran bel modo per fare arrivare il suo messaggio a un sacco di gente. Ma, come già in passato, anche oggi chi sta dalla parte dei marginali non è propriamente ben visto dalle autorità.

    ESTRATTO:

    Quand'è che le cose hanno cominciato ad andare a puttane? Colpa di Mosè, forse. Quel falsario. Uno dei primi a cedere al protagonismo. Quando era arrivato in cima al Sinai e aveva messo gli occhi su quell'unica tavola perfettamente cesellata - le parole «FATE I BRAVI» incise nell'elegante corsivo inglese di Dio - aveva dato fuori di matto. Tutto quel can can e lui doveva, cosa?, scendere e dire: «Ehi ragazzi, fate i bravi! Be', non c'è altro. In bocca al lupo per tutto»? Col cazzo. E cosí quel figlio di mignotta si era messo sotto con lo scalpello. Quaranta sudati giorni di lavoro su quella sequela di minchiate. Quella stronzata del «Non desiderare la donna d'altri»? Tipico di Mosè. (Quante pedate nel culo s'era beccato quand'era arrivato qui? Dio gli aveva assestato la prima appena quel coglione aveva varcato la soglia, e aveva smesso solo nei Secoli Bui: almeno un centinaio d'anni. Alla fine ci aveva le chiappe che sembravano due barbabietole bollite). Poi di male in peggio. L'interpretazione. La fiera del «Io-credo-di-sapere-cosa-voleva-dire- Dio». Sbadabum: un millennio dopo qualche sciroccato taglia la gola ai neonati e se li getta alle spalle perché crede di avere Dio dalla sua parte. Cosa cazzo c'era da interpretare in «FATE I BRAVI»? La stessa, identica domanda che Dio aveva ripetuto per secoli, mentre prendeva a pedate Mosè. In ogni caso, ormai la frittata è fatta, pensa Dio con un sospiro, mentre si rende conto della piega che stanno prendendo i Suoi pensieri. Qualcuno avrebbe dovuto rispiegare al genere umano cosa significa «FATE I BRAVI».

    ---

    Dopo diversi anni passati a bazzicare fra le biblioteche dell'intero circondario bolognese e imolese, mi sono decisamente convinta di esser nata sotto una buona stella per quanto riguarda i libri. Sì, perchè in genere quelli che mi piacciono di più non li scelgo da sola, ma mi costringono convincono a leggerli altre persone.
    Il romanzo di oggi per l'appunto mi è stato consigliato da M., bibliotecario della biblio praticamente attaccata a casa mia, che appena è stato pubblicato dall'Einaudi l'ha comprato e me l'ha immediatamente dato a prestito poichè l'aveva già letto tempo prima in inglese ed era semplicemente morto dal ridere.
    Non smetterò mai di ringraziarlo per questo, giuro!
    La trama è semplicemente geniale! Dio, di ritorno dalla sua settimanina di pesca, torna in Paradiso con ancora un sorriso che gli va da orecchio a orecchio, ma il suo buonumore ha vita breve. Infatti, appena i suoi angeli adocchiano la sua figura iniziano a sudare freddo poichè sanno esattamente cosa li aspetterà di lì a poco.
    Bisogna specificare che il tempo, nelle Alte Sfere, scorre in modo diverso da come fa invece sulla Terra... per Dio sono passati appena sette giorni da quando ha afferrato cappello e lenza ed è andato a pescare, per il mondo invece si è trattato di interi secoli!
    Così, quando il Signore ritorna e si accorge che il popolo di formichine laboriose che aveva lasciato una settimana prima è completamente in subbuglio e si comporta senza alcun criterio, comincia a bestemmiare senza freni!
    Cosa cavolo è successo?! Ah, ma lui lo sa, lo sa, che la colpa è soltanto di Mosè che non è stato capace di accontentarsi di un solo comandamento e ne ha voluti stilare ben dieci che hanno mandato completamente in confusione ogni individuo sulla faccia della Terra!
    Alla luce dei fatti, resta soltanto una cosa da fare: andare a recuperare quello sfaticato del figlio, tornato in Paradiso da appena tre giorni, che non fa altro che rollarsi canne su canne e strimpellare la chitarra assieme a Jimi Hendrix dalla mattina alla sera!
    Dopo aver tirato Gesù per un orecchio, lo costringe ad una bella riunione collettiva con angeli ed apostoli per rendersi effettivamente conto di quanti e quali danni siano stati combinati laggiù in sua assenza. Il quadro che ne rileva è impressionante, ma sebbene vorrebbe agire subito e riportare alla ragione quei pazzi scatenati ha ancora una piccola incombenza da assolvere: la cena da Satana.
    Dio e Gesù scendono quindi nel ristorante infernale di Lucifero e lì scoppia furente una nuova litigata! Perchè, come il Diavolo fa notare, è colpa del Signore che ha voluto dare a noi poveri stupidi il dono del libero arbitrio!
    Ormai il mondo è alla deriva e Dio si vede costretto ad un'ultima mossa disperata: rispedire suo figlio nel mondo e sperare che riesca, almeno questa volta, a farsi ascoltare!
    Gesù Cristo (perchè come dice Dio i nomi classici non vanno mai di moda) nasce quindi in America, in uno dei quartieri più malfamati, e fin da bambino si da da fare per aiutare gli oppressi e i disperati, ma ovviamente questo non gli gioverà in alcun modo. Crescendo, si rende conto che i tempi sono maturi per riprovare a trasmettere l'unico vero comandamento di suo Padre, ma come fare?
    La risposta sembra semplice! Dal momento che il suo unico talento è la chitarra, si iscriverà ad un talent show e proverà in quel modo a farsi ascoltare dai miliardi di persone affezionate al programma.
    Le regole dello show business però sono ferree e sarà una dura avventura quella di Gesù e dei suoi amici emarginati. Il messaggio infatti non arriverà e la fine purtroppo non cambierà...
    Questo libro -che a quanto mi risulta non è stato vittime di censura o di attacchi da parte degli ordini ecclesiastici- è un piccolo capolavoro. Un road trip che insegnerà qualcosa a chiunque voglia ascoltare e che si insinuerà con humor nelle vite di chiunque.
    La narrazione tuttavia non è sempre di stampo comico. Infatti, soltanto le prime pagine sono davvero divertenti, il resto del libro è invece leggero e crudo allo stesso tempo, perchè il mondo ormai è questo ed è inutile indorare la pillola.
    Ho amato ogni singolo personaggio di questo romanzo ed ho sofferto parecchio verso le ultime pagine, quando Gesù è purtroppo costretto a tornare in Paradiso dopo il grande macello avvenuto (di cui ovviamente non vi anticipo niente perchè sono brutta e cattiva), ma a dispetto delle aspettative c'è comunque una sorta di lieto fine che ci farà stirare le labbra in un bel sorriso.
    Lo stile di Niven è veloce e fluido e scorre via senza alcun intoppo. La società attuale non è minimamente addolcita, nè esagerata ma si rivela esattamente per ciò che è e ci costringe ad aprire gli occhi sulla realtà che ci circonda.
    Un gran libro insomma che, prendendo come protagonista una delle figure in un certo senso più famose e controverse di sempre, sfida il ben pensare della gente e cerca di far capire che l'omosessualità, le droghe leggere, il sesso e altri "mali" della società non sono i veri problemi del nostro secolo.


    VOTO: icon_stella_pienaicon_stella_pienaicon_stella_pienaicon_stella_pienaicon_stella_piena

Review the complete topic (launches new window)