Cardy and Ast ~ Demons of paper


Replying to Recensione: Bestia di Anna Grieco

  • Create account

    • Nickname:
  • Enter your Post

    •              
           
       
      FFUpload  Huppy Pick colour  HTML Editor  Help
      .
    •      
       
      Clickable Smilies    Show All
      .
  • Clickable Smilies

    • :huh:^_^:o:;):P:D:lol::B)::rolleyes:-_-<_<:)
      :wub::angry::(:unsure::wacko::blink::ph34r::alienff::cry::sick::shifty::woot:
      <3:XD:*_*:];P:XP:(:=)X):D:>.<>_<
      =_=:|:?3_3:p:;_;^U^*^^*:=/::*::b::f:

  •   

Last 10 Posts [ In reverse order ]

  1. Posted 29/9/2013, 21:13
    Buonasera ragazzi!
    Ammetto che questa è stata una giornata bella pesante... fino a ieri ero entusiasta di poter visitare Pisa, una delle più belle città di Italia secondo molti, ma al risveglio stamattina ho avuto un brusco risveglio. Non stava piovendo, ma letteralmente diluviando e questo mi ha ovviamente impedito di partire. Senza contare che, poco dopo, ho ricevuto una chiamata da una mia amica... che si trova tutt'ora in ospedale! Una gran bella giornatina, c'è da dirlo!
    Tuttavia, eccomi di nuovo quì per una nuova recensione e questa volta non mi concentrerò su un romanzo, bensì su uno degli ultimi racconti editi da La mela avvelenata edizioni: Bestia di Anna Grieco!
    Ecco a voi la recensione!


    Av2n8zN
    TITOLO: Bestia
    AUTORE: Anna Grieco
    EDITORE: La mela avvelenata
    COLLANA: Nodo alla gola, Fantasy, Horror
    GENERE: urban fantasy, horror
    FORMATO: ePub
    DOVE LO TROVO: acquisto possibile a questo link
    TRAMA: Armand credeva che i soldi potessero comprare tutto, ma si sbagliava. L’unica persona che abbia mai desiderato l’ha rifiutato. Ha perso la testa, e quel momento di follia gli è costato la galera. Quando, dopo dieci anni, esce di prigione, emarginato dalla società e da quelli che si un tempo si professavano suoi amici, la malvagità che gli scorre nelle vene spazzerà via quello che resta della sua umanità, trasformandolo in una bestia assetata di sangue, in un mostro che si macchierà delle più crudeli nefandezze. Solo il cuore puro di un’innocente potrà mettere fine a quello scempio. Il cuore puro di Angelique…


    ---

    Appena ho letto la trama di questo romanzo, mi è subito venuta in mente Anne Rice. Forse perchè il personaggio principale porta il nome di uno dei suo fascinosi vampiri o forse perchè, autonomamente, credevo che la Bestia stessa fosse un vampiro... non saprei... ma leggendo, nella mia mente si è fatto più forte un altro richiamo. Quale? Semplice! La bella e la bestia, nota fiaba dalle origini misteriose che è stata resa altresì celebre anche dal famoso cartone della Disney.
    Ciò che Anna Grieco ci propone infatti una rilettura molto gothica di questa famosa fiaba, privata del suo celeberrimo lieto fine. Non esiste happy ending in Bestia, infatti... almeno non per il mostro.
    Il racconto si apre su Gerard, un uomo qualunque lasciato a piedi dall'auto in una fosca radura, non distante da una fabbrica abbandonata da cui si leva una melodia malinconica che lo calamita come il miele fa con le api. L'aria che lo ha attirato dentro il rudere è emessa da un grammofono stupendo, solo oggetto superstite alla devastazione che invece permea ogni centimetro di quell'angusto luogo. Tuttavia, nonostante l'inganno subito, Gerard si rende conto di essere in balia di forze più potenti di lui e cerca, ahimè senza successo, di fuggire. Viene però presto raggiunto da Armand, la bestia che abita quel luogo fatiscente, e costretto ad operare una scelta: o la propria vita, oppure la libertà di una delle proprie figlie.
    In preda al panico, l'uomo accetta di consegnare al mostro, dalle fattezze umane completamente ed orribilmente sfigurate, una delle sue ragazze; viene quindi rispedito a casa con un anello che, indossandolo, permetterà alla giovane prescelta di raggiungere Armand nella fabbrica dopo tre giorni da quella data precisa.
    Fino a quì, i punti in comune con la fiaba si sprecano! La melodia del grammofono ricorda la rosa che il padre di Belle voleva cogliere per la fanciulla, ed ovviamente i termini del patto sono esattamente gli stessi. Inoltre, Gerard ha tre figlie femmine e nessuna moglie, e le sue finanze sono ormai andate perdute dopo alcune pessime scelte finanziarie. Ovviamente, come nella fiaba, sarà la figlia più giovane, Angelique, a decidere di sacrificarsi per il bene del proprio padre, contrariamente invece a quanto farebbero le sorelle descritte come aride di sentimenti ed egoiste.
    Personalmente, ho trovato abbastanza prevedibile anche la scelta del nome... come Belle si chiama a questo modo per via della sua bellezza delicata, Angelique si dimostra perfettamente in linea con ciò che il suo nome farebbe presupporre. È infatti bellissima, dolce e premurosa, altruista e generosa.
    Ad aumentare i punti in comune fra i due racconti c'è anche la presenza del famoso specchio, sebbene quì non serva a mostrare alla protagonista i propri cari, ma bensì a rendere evidenti le nefandezze di cui Armand si è macchiato.
    Dopo tutte queste analogie, posso comunque dire che qualche piccolo sprazzo di originalità c'è. Angelique ha infatti un sogno premonitore circa l'inquietante incontro del padre con la Bestia e riuscirà infine a sconfiggerla, senza ricorrere all'amore o intaccando la sua anima nera.
    Tuttavia, i personaggi non hanno una vera e propria caratterizzazione, probabilmente dovuta anche alla brevità del racconto stesso, ma scadono piuttosto nei soliti clichè. Armand era un uomo, un tempo. Un uomo avido ed egoista che era ricorso alla violenza per avere ciò che desiderava e che per questo aveva pagato col carcere. Quando poi si era ritrovato solo e sul lastrico in una grande fabbrica vuota e in decadenza, col volto tumefatto da un banale incidente ha ricevuto a sua volta una curiosa visita che ha completamente cancellato ciò che di umano potesse esser rimasto in lui.
    Angelique è invece la prode eroina armata soltanto di buoni sentimenti che, con un po' di fortuna ed astuzia, riesce a liberare per sempre il mondo di uno dei suoi innumerevoli mostri.
    Credo si sia capito che non ritengo "Bestia" un racconto particolarmente originale, ma c'è da dire che è decisamente ben scritto e che si legge tutto d'un fiato. Una delle maggiori pecche che mi sento di attribuirgli non riguarda le sue analogie con la fiaba originale, ma la sua brevità. Alcune parti infatti sono un po' troppo veloci e a causa di questa ristrettezza di pagine ne fanno le spese sia la caratterizzazione dei personaggi principali che l'atmosfera cupa e da cardiopalmo.


    VOTO: icon_stella_pienaicon_stella_pienaicon_stella_piena

Review the complete topic (launches new window)