Cardy and Ast ~ Demons of paper


Replying to Recensione: Il mister, il calciatore e la ballerina di Teresa Angelico

  • Create account

    • Nickname:
  • Enter your Post

    •              
           
       
      FFUpload  Huppy Pick colour  HTML Editor  Help
      .
    •      
       
      Clickable Smilies    Show All
      .
  • Clickable Smilies

    • :huh:^_^:o:;):P:D:lol::B)::rolleyes:-_-<_<:)
      :wub::angry::(:unsure::wacko::blink::ph34r::alienff::cry::sick::shifty::woot:
      <3:XD:*_*:];P:XP:(:=)X):D:>.<>_<
      =_=:|:?3_3:p:;_;^U^*^^*:=/::*::b::f:

  •   

Last 10 Posts [ In reverse order ]

  1. Posted 8/11/2013, 23:10
    Buonasera bella gente!
    Questa recensione aspetta da un bel po' di esser scritta, ma fra una cosa e quell'altra ho avuto tempo di finire il libro soltanto oggi perciò mi scuso personalmente con l'autrice per l'enorme ritardo con cui gliela presento >.<
    Si tratta di un romanzo disponibile online in formato ebook di un'esordiente tutta italiana! E tutta italiana è anche la vicenda che ha voluto trattare nel suo libro che, personalmente, ho trovato abbastanza innovativo nel panorama italiano odierno.


    Uysnes9
    TITOLO: Il mister, il calciatore e la ballerina
    AUTORE: Teresa Angelico
    CASA EDITRICE: Self-published
    PREZZO: 2,99 € e-book
    PAGINE: 264
    DOVE TROVARLO: Amazon
    TRAMA: Nica Vinci sta uscendo col suo cane Toffi per la solita passeggiata serale in riva al mare. Non immagina che troverà, sdraiato sulla sabbia, Victor Motta l’uomo più sexy dello sport nazionale. Il calciatore è ferito, sanguinante e armato di revolver. Quando l’uomo la lega al letto con il cordone della tenda, Nica capisce che le cose non si stanno mettendo bene per lei.
    Victor Motta è un atleta realizzato. Ha vinto tutte le onorificenze sportive in Italia e in Europa. Gli manca solo la Coppa del Mondo, e sa che può raggiungerla. A una condizione però: vuole una vittoria pulita. Per Victor, capitano della nazionale, il calcio continua a essere un bellissimo gioco. Lo sport gli ha procurato denaro e notorietà, ma lui non si è montato la testa e gioca con lo stesso spirito di quando era un ragazzo.
    Luigi Spinelli, commissario tecnico della Nazionale, rivuole con sé la figlia e il nipote. È disposto a tutto pur di raggiungere il suo obiettivo, anche a uccidere. Siamo a maggio, è l’anno dei mondiali e i preparativi fervono. Luigi è certo di poter conquistare la Coppa del Mondo. Deve farlo, se non vuole perdere quello che rimane della sua famiglia. Il motto di Luigi è: “Il fine giustifica i mezzi”. Nulla lo fermerà.
    Luigi e Victor hanno due visioni dello sport destinate a collidere con violenza. Lo scontro è inevitabile. Il calcio è la fantasia che vola sull’erba o una maniera sofisticata e contorta per soddisfare interessi materiali e convenienze politiche?
    La situazione precipiterà; Nica sarà coinvolta, suo malgrado, nella lotta fra forze pari e opposte, non ci sarà più tempo per le speculazioni filosofiche.
    Il fascino del calcio si sgretolerà sotto gli occhi dei protagonisti e saranno tentati di lasciarsi andare agli eventi. In un mondo corrotto e violento, non rimane spazio per gioco e divertimento.
    Victor, con l'aiuto di Nica, riuscirà a trovare dentro di sé la forza per reagire. Ripulirà la scena dagli artifici machiavellici e ritroverà il gusto di entrare in campo come quando giocava per passione ed era spensierato e felice. Solo così riuscirà a sentirsi nuovamente in pace con se stesso. Dopo questa esperienza, Victor, Nica e soprattutto Luigi scopriranno che le cose davvero importanti della vita non rotolano sull’erba ma hanno radici profonde nel cuore e nella mente.



    ---

    Devo proprio ammettere che sono prevenuta riguardo a romanzi da titoli simili che mi ricordano più una lista della spesa che immagini evocative e piene di poesia, però ho voluto comunque provare a sfondare questo mio muro di ignoranza e verificare di persona se potevo aspettarmi qualcosa da questo romanzo.
    Per mia fortuna, Teresa Angelico ha costruito una buona trama e dei personaggi vividi e un po' eccentrici che si potrebbero incontrare ovunque. Ciò che più mi ha stupito di questo romanzo è che tratta argomenti insoliti per la narrativa italiana, almeno per quanto ho letto io recentemente, e si distacca quasi completamente dalla storia d'amore per mettere a nudo un'Italia sempre più corrotta e alla mercè dei potenti.
    Il mister, il calciatore e la ballerina si apre infatti in mezzo al mare su uno yatch e subito ci presenta due dei tre personaggi principali: Victor Motta e Luigi Spinelli. Il primo è uno dei calciatori più quotati e pagati, un ragazzo nelle cui vene scorre più la passione per il gioco del pallone in sè che per i soldi che da esso derivano, mentre il secondo è il direttore tecnico della nazionale che vede invece nel calcio una miniera di quattrini ed uno stratagemma per ottenere tutto ciò che vuole.
    Luigi, Gigi, risponde bene infatti a diversi modi di dire "O tutto o niente", "Più se ne ha, più se ne vorrebbe" ma anche "Chi tutto vuole, nulla stringe" e per buona parte del libro questo sembra essere il finale che gli spetta di diritto.
    Fin dalle prime pagine, si capisce subito che i due hanno visioni completamente differenti sia della vita sia del calcio ed è proprio questa loro divergenza ad aprire il romanzo su una scelta drastica di Luigi: uccidere Victor Motta.
    Il calciatore ha infatti scoperto il giro di partite truccate messo in piedi dall'allenatore ed è ben deciso a denunciarlo, affinchè il gioco possa sempre essere pulito. Ciò che Victor ignora è che Luigi non è disposto a perdere nulla e che dietro ogni partita comprata, c'è un disegno ben diverso. Ecco perchè, al colmo della disperazione, l'allenatore tenta di far fuori il proprio miglior giocatore. Ovviamente, i suoi tentativi non riusciranno proprio come previsto. Victor infatti si tuffa dallo yatch in mare aperto, pur essendo ferito ad una spalla, e riuscirà con fatica a raggiungere la spiaggia dove, con mezzi poco ortodossi e con la complicità di una pistola caricata a salve, si farà diciamo "ospitare" per qualche giorno da una bella ragazza del posto, Veronica Vinci, detta Nica.
    Nica è una giovane donna reduce da un matrimonio fallito che insegna come maestra in una scuola di danza e di certo non si aspetta, durante una passeggiata in riva al mare col suo cane Toffi, di incontrare il calciatore più bello e famoso della nazionale... armato e ferito ad una spalle.
    Da questo incontro comincia la parte più divertente del romanzo, ovvero la breve convivenza fra i due che, oltre ad essere il trampolino di lancio per la loro storia d'amore, si rivelerà essere molto comica ed a tratti surreale.
    Nel frattempo, Luigi Spinelli sarà inoltre costretto a ferirsi a propria volta per poter creare a regola d'arte una storiella credibile che giustifichi non solo la sparizione della stella della nazionale, ma anche la spiacevole vicenda che li ha visti protagonisti sullo yatch.
    Man mano che si procede nella lettura, i personaggi che influiranno direttamente o indirettamente sulle vite dei tre protagonisti cresceranno di numero, ma nonostante ciò ognuno ha una propria identità precisa. Teresa Angelico è infatti bravissima a delineare con semplicità il carattere e la personalità dei suoi personaggi, dando loro quel senso logico e quella coerenza che li rende ancor più realistici. Sono personaggi pensanti che agiscono secondo schemi precisi, seguendo di tanto in tanto l'istinto... almeno alcuni di loro.
    Questo infatti mi ha permesso di trovare simpatico, quasi adorabile oserei dire, Narduzzo, un boss malavitoso in piena regola che fa il proprio interesse e quello di coloro che possono favorirlo al meglio. Nel suo affresco di un Italia sempre più criminale e corrotta, Teresa non si risparmia di puntare i riflettori su alcune delle più grosse piaghe che affliggono il nostro bel paese: i politici disonesti e la criminalità organizzata. Nonostante abbia usato nomi inventati di sana pianta, è facile rivedere in alcune di queste personalità non proprio bianche e pure qualcuna delle autorità attualmente in carica.
    Ed è proprio questo ritratto nudo e crudo del nostro Paese, che mette anche in secondo piano la storia d'amore (cosa di cui son stata contentissima, non essendo io una romanticona) l'aspetto che più mi ha affascinata di questo romanzo. È una denuncia in piena regola di una società che va a rotoli, ma ha anche in sè la speranza che possa risollevarsi, magari anche grazie all'aiuto di quelle poche persone oneste, come il caro Victor Motta, che lottano con tutte le proprie forze affinchè anche cose banali, come il calcio, possano esser vissute con la semplicità e la passione di un bambino.
    So di aver finora elencato soltanto aspetti molto positivi, e ce ne sono come penso si sia capito, ma ce ne sono anche alcuni che invece non mi hanno soddisfatta più di tanto. Mi riferisco in particolare alle parti, per me un po' troppo lunghe, dedicate alle azioni sul campo da calcio e agli schemi di gioco. Ammetto di essere una profana di quello che è considerato lo sport nazionale, perciò non mi sento di giudicare o meno l'attendibilità di tutti i termini sportivi e degli schemi illustrati ma personalmente li ho trovati piuttosto noiosi.
    Altra nota dolente devo farla all'edizione in sè. Lo stile di Teresa è fluido e lineare ed anche l'ortografia non è male, ma in più di un punto ho rilevato errori di distrazione ed alcuni, in misura minore, di sintassi che forse andrebbero riguardati.
    In generale questo non disturba la lettura che, come ho già detto, scorre piacevole e senza intoppi fino alla fine.
    In definitiva, è un romanzo realistico e vero che fa più riflettere che ridere, ma che comunque conserva al proprio interno molto umorismo ed un pizzico di speranza che, in tempi come quelli attuali, andrebbe ben coltivata per evitare di perdere completamente la testa!


    VOTO: icon_stella_pienaicon_stella_pienaicon_stella_pienamezzapippa_zps77726847

Review the complete topic (launches new window)