Cardy and Ast ~ Demons of paper


Finchè le stelle saranno in cielo di Kristin Harmel

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  1. Astaroth Arslan
     
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    Buonasera cari fans!
    Quì a Bologna il freddo è sovrano ormai, ma per fortuna esistono sempre dei rimedi deliziosi per sconfiggerlo, soprattutto per chi come me è freddoloso per natura: piumone, strati e strati di altre coperte, un cuscino comodo ed un buon libro fra le mani! Ed il romanzo che in questi giorni di gelo mi ha tenuto compagnia è un altro caso editoriale edito da Garzanti, ma questa volta il giudizio finale cambia completamente!
    Ecco a voi "Finchè le stelle saranno in cielo"!!


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    TITOLO: Finchè le stelle saranno in cielo
    AUTORE: Kristin Harmel
    CASA EDITRICE: Garzanti
    PREZZO: 16,40 €
    PAGINE: 356
    DOVE LO TROVO: in qualsiasi libreria
    TRAMA: Da sempre Rose, nell'attimo che precede la sera, alza lo sguardo a cercare la prima stella del crepuscolo. È quella stella, anche ora che la sua memoria sta svanendo, a permetterle di ricordare chi è e da dove viene. La riporta alle sue vere radici, ai suoi diciassette anni, in una pasticceria sulla rive della Senna. Il suo è un passato che nessuno conosce, nemmeno la sua amatissima nipote Hope. Ma adesso, prima che sia troppo tardi, è venuto il tempo di dar voce al suo ultimo desiderio: ritrovare la sua vera famiglia, a Parigi. E, dopo settanta lunghi anni, di mantenere una promessa. Rose affida questo compito alla giovane Hope, che non ha nulla in mano se non un elenco di nomi e una ricetta: quella dei dolci dal sapore unico e inconfondibile che da anni prepara nella pasticceria che ha ereditato da Rose a Cape Cod. Ma prima di affidarle la sua memoria e la sua promessa, Rose lascia a Hope qualcosa di inatteso confessandole le proprie origini: non è cattolica, come credeva la nipote, ma ebrea. Ed è sopravvissuta all'Olocausto. Hope è sconvolta ma determinata: conosceva l'Olocausto solo attraverso i libri, e mai avrebbe pensato che sua nonna fosse una delle vittime scampate all'eccidio. Per questo, per dare un senso anche al proprio passato, Hope parte per Parigi. Perché è nei vicoli tra Place des Vosges, la sinagoga e la moschea che è nata la promessa di Rose, una promessa che avrà vita finché le stelle saranno in cielo. Sarà proprio lo sguardo curioso e appassionato della giovane Hope a svelarne il segreto fatto d'amore, di vite spezzate e soprattutto – come indica anche il suo stesso nome – di speranza. E a rivelare anche al lettore un segreto ancora più misterioso, una luce inattesa negli anni bui dell'Olocausto, un evento tanto storicamente accertato quanto poco conosciuto, che tuttavia ha salvato dall'orrore le vite di molte persone.

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    La prima cosa che mi ha spinto a sollevare questo libro in libreria è stata il titolo. Mi evocava alla mente tante cose: promesse, magia, mondi lontani tuttavia più vicini di quanto si pensi e dolcezza. La seconda cosa che mi ha colpita è stata invece la copertina. Semplicemente stupenda a mio dire, molto evocativa. Ultimamente mi piacciono un sacco tutte le copertine di Garzanti, piene di primi piani e così emozionanti pur essendo semplicemente foto.
    Le mie impressioni sono andate solidificandosi e disperdendosi man mano che proseguivo nella lettura, ma a primo acchito -senza leggere la trama- non mi sarei mai immaginata un romanzo che scava a ritroso nella storia per portare alla luce un evento inaspettato e sconosciuto ai più di uno dei momenti storici più discussi del secolo scorso: il genocidio degli ebrei da parte del governo nazista tedesco.
    Finchè le stelle saranno in cielo non è soltanto un romanzo appassionante ed avvincente, ma un vero e proprio viaggio a ritroso nel tempo e nello spazio. Un viaggio che noi lettori compiamo assieme a Hope, una trentaseienne divorziata che dalla vita non si aspetta più nulla.
    Hope è infelice e insoddisfatta, poichè nella vita ha sacrificato i propri sogni sempre in favore della "cosa giusta". Giusto era interrompere gli studi per sposare l'uomo di cui aveva scoperto di essere incinta. Giusto era abbandonare la propria vita in una grande città, per trasferirsi con la famiglia a Cape Cod a causa del tumore della madre. Giusto era prendere in mano le redini della pasticceria di famiglia dal momento che la nonna, fondatrice della stessa pasticceria, e la madre non potevano più mandarla avanti per problemi di salute.
    Sempre impegnata a soddisfare le aspettative degli altri, Hope ha perso di vista sè stessa e ciò che nella vita di più conta: l'amore.
    Ed è forse questo il grande problema delle donne McKenna: l'amore. Questo grande sentimento, in ogni sua forma, le ha rese donne fredde e difficilmente avvicinabili, donne infelici ed insoddisfatte che ignorino cosa vogliano maggiormente dalla vita. Questa è la fonte dei problemi che ogni generazione di donne McKenna si porta dietro, una fonte che risale indietro nel tempo fino a nonna Rose che, soverchiata dal susseguirsi degli eventi, è stata costretta a cambiare vita e a fare a sua volta ciò che era giusto, accumulando così rimpianti su rimpianti.
    È attorno alle sue scelte e alle sue azioni che si dipana il filo conduttore di questo romanzo a due voci, quella di Hope (i cui capitoli sono narrati in prima persona) e quella di Rose (i cui capitoli sono introdotti dalle ricette dei dolci più importanti per tutto lo svolgersi della storia e che sono narrati in terza persona). Rose infatti ha più segreti di quanto sua nipote Hope e la sua pronipote Annie immaginino, segreti da cui lei si ritrova sempre più pressata ora che l'Alzheimer si sta portando via tutti i suoi ricordi più recenti, lasciandola semplicemente in balia di quelli più lontani da cui ha cercato di fuggire per circa sessant'anni.
    Hope infatti ignora ogni cosa del passato di sua nonna, ma ancora non ha idea di quanto ciò abbia a che fare con lei... a meno fino a che, in uno dei rari giorni di lucidità che la malattia le permette, Rose non le consegna una lettera di nomi, tutti membri della famiglia Picard, e non la invita a recarsi a Parigi quanto prima.
    Mamie (corrispettivo francese per nonna e nomignolo con cui Annie e Hope la chiameranno frequentemente) infatti è francese ed il suo passato è tutto racchiuso nella città dell'amore dove lei stessa si è innamorata per la prima volta molti anni prima e dove ha dovuto dire addio a tutti coloro che amava per salvare sè stessa e la vita che le albergava dentro dal genocidio degli ebrei.
    Grazie all'aiuto di Gavin, tuttofare dal cuore gentile, Hope troverà la forza necessaria per recarsi a Parigi e ricostruire l'albero genealogico della sua famiglia, apprendendo verità sconvolgenti sia per sè stessa che per la storia in sè, come l'aiuto della comunità musulmana durante l'Olocausto.
    È infatti poco noto che in quel periodo le differenze religiose fra cristiani, ebrei e musulmani siano cadute e si siano tutti adoperati affinchè il maggior numero possibile di vite umane potesse esser salvato. A Parigi, Hope troverà un prozio di cui non conosceva nulla e soprattutto scoprirà che nei dolci che prepara da anni c'è la storia non soltanto di Mamie, ma di un intero popolo a lungo perseguitato e massacrato.
    Le rivelazioni sui trascorsi di Rose e sulle sue passate scelte si dipanano inesorabilmente nel corso del romanzo, regalandoci momenti di suspence e di commozione che tuttavia non scadono nel consueto clichè del "polpettone sentimentale".
    Hope cresce nel corso del suo viaggio come una persona qualsiasi fa nel corso della sua vita con calma e con difficoltà, spesso affidandosi più al raziocinio che al mero istinto.
    Eppure Rose e Jacob, il grande amore della sua vita che la attende da circa settant'anni, hanno molto da insegnarci. Primo fra tutti che l'amore può ogni cosa quando è vero e sincero.
    Un libro assolutamente incantevole che ha saputo scaraventarmi da un'emozione all'altra con incredibile facilità: un momento prima trattenevo il fiato, il secondo sorridevo intenerita e quello dopo ancora piangevo come un agnellino sacrificale!
    Kristin Harmel ha uno stile fresco ed accurato che non annoia, nonostante il tema da lei affrontato sia molto delicato dal momento che non si parla di finzione, ma di uno dei momenti più agghiaccianti e raccapriccianti di tutta la storia dell'umanità. Il lungo lavoro di ricerca e di documentazione che l'autrice ha fatto per consegnarci questo romanzo è evidente, e per quanto non sia originale in letteratura imbatterci in giovani protagoniste alle prese con lo scomodo passato dei familiari, credo che sia qualcosa su cui per una volta si può soprassedere data la grande forza di questo piccolo capolavoro.


    VOTO: icon_stella_pienaicon_stella_pienaicon_stella_pienaicon_stella_pienaicon_stella_piena
     
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0 replies since 6/10/2013, 19:09   47 views
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